Che cosa fare a Fidenza e dintorni in un weekend
In occasione del blog tour Aspettando #Borgo Food ho avuto l’occasione di scoprire Fidenza e i suoi dintorni in un weekend come inviata speciale di Chiara, food blogger di Forchettinagiramondo. Sono stati tre giorni all’insegna di degustazioni di formaggi e prodotti tipici della regione, di scoperte insolite, colazioni da sogno, passeggiate sotto il sole, campi di papaveri, nuove amicizie e tante risate.
Fidenza è una cittadina che sorge nel cuore della Pianura Padana tra gli Appennini e il fiume Po, a pochissimi chilometri da Parma, Piacenza e Cremona. É molto raccolta e al primo sguardo suggerisce unicamente una visita in giornata.
La bellezza però di Fidenza risiede, non solo nel suo patrimonio storico-artistico, ma anche nei suoi splendidi dintorni, immersi nella natura e ricchi di cose da fare e da vedere.
In questo articolo vi porto con me in Emilia Romagna con 5 cose da fare a Fidenza e dintorni in un weekend, consigliandovi anche dove mangiare e dove dormire.
Siete pronti?
5 cose da fare a Fidenza e dintorni in un weekend
- Visitare il centro storico di Fidenza
Durante i tre giorni a Fidenza abbiamo avuto il piacere di essere accompagnati da Francesca, una bravissima guida turistica. Francesca con precisione e passione ci ha presi per mano e guidati tra le vie colorate del borgo parmigiano e i suoi rigogliosi dintorni. Come vi accennavo prima, Fidenza è visitabile tranquillamente in un giorno e a piedi, essendo un borgo a misura d’uomo. Tra le sue vie colorate e la tranquillità tipica di un paese è possibile ammirare delle autentiche gemme. Vediamo quali:
Che cosa vedere a Fidenza
- Il Duomo di Fidenza
La Cattedrale di Fidenza è il fiore all’occhiello della città. Risale al XII secolo ed è considerata un capolavoro di architettura medievale.
Sorge sulla Via Francigena, nel luogo del martirio di San Donnino, patrono della città, e del quale la Cattedrale custodisce le reliquie.
Vi consiglio di soffermarvi sulla facciata del Duomo di Fidenza, ricca di bassorilievi, frutto di Benedetto Antelami, che raffigurano le vicende di San Donnino, della Bibbia e dell’Antico e Nuovo Testamento. Ammirare queste rappresentazioni è come leggere per immagini la storia di Fidenza.
La Cattedrale è poi completata da due torri laterali di probabile origine provenzale.
Orario di apertura del Duomo di Fidenza:
Dal lunedì al sabato: 7.30-12.00/15.00-19.00
Domenica: 8.00-12.00/15.00-19.00
- La Torre Medievale:
Questa torre medievale sebbene all’apparenza possa destare poco trasporto è una parte molto importante di Fidenza. È infatti l’unica testimonianza ancora visibile della cinta difensiva della città. Fu eretta nel XIV secolo ad opera dell’architetto Giorgio da Como per volontà della famiglia Visconti che, all’epoca, controllava il borgo.
Vi consiglio di salire fino alla cima della torre e godere così della vista, anche se poco scenografica data la grande presenza di edifici circostanti molto alti. Non mancate poi di visitare il seminterrato, in cui è possibile vedere le antiche campate del ponte che un tempo attraversava il torrente Stirone.
La sorpresa più grande della mia visita a Fidenza è stato il Teatro Magnani. Un autentico gioiello.
Il Teatro Magnani sorge sulle rovine dell’antica chiesa di San Francesco, fu edificato nel 1812 ed inaugurato nel 1861 con il trovatore di Giuseppe Verdi.
Una volta entrati in teatro vi assicuro che rimarrete a bocca aperta per l’affascinante utilizzo dei colori e delle luci in perfetto stile neoclassico. Il Teatro Magnani è ancora oggi aperto al pubblico ed ospita principalmente opere liriche e di prosa.
- Visitare l’Azienda Agricola Ciaolatte e scoprire come si fa il Parmigiano Reggiano
Vi confesso che sono una grande divoratrice di Parmigiano Reggiano. Lo sono di tutti i formaggi stagionati, in realtà, ma il Parmigiano Reggiano ha un posto speciale nel mio cuore. Immaginatevi la mia gioia nel visitare un’azienda agricola che produce Parmigiano Reggiano DOP e poter capire i passaggi necessari per avere la forma perfetta.
Grazie alla simpatia ed alla competenza della Signora Afra, proprietaria dell’Azienda Agricola Biologica CiaoLatte, ho potuto vedere da vicino come si fa il Parmigiano Reggiano.
CiaoLatte sorge sulle prime colline parmensi, all’interno di un’oasi naturale immersa nella natura, e si dedica alla produzione di Parmigiano Reggiano, tra gli altri latticini, da ben tre generazioni.
Oltre al caseificio, dispone di un agriturismo dove è possibile assaporare piatti tipici della cucina locale, compresi ovviamente i loro formaggi.
Da anni, inoltre, l’azienda organizza visite guidate per scoprire come si produce il Parmigiano Reggiano, attività ludiche e laboratori del gusto per grandi e piccoli. Vi consiglio di prendere parte al tour dedicato al Parmigiano Reggiano!
Siete curiosi di sapere come si fa il Parmigiano Reggiano?
Il latte appena munto viene scremato, dopo una notte di riposo, dentro una vasca di rame e acciaio inox. Dentro la vasca, che piano piano si riscalda, viene messo il latte, sia scremato che intero, e miscelato. Quando la temperatura raggiunge i 30 gradi, si aggiunge il siero innesto del giorno precedente così da dare acidità.
Successivamente si aggiunge il caglio, ovvero gli enzimi provenienti dallo stomaco di giovani bovini. A questo punto, la consistenza raggiunta, detta “cagliata”, viene rotta in tanti piccoli pezzettini attraverso lo “spino".
La temperatura aumenta da 30 gradi a 55 gradi in 12 minuti. Il casaro lo assaggia e sente la consistenza. Questo è un momento fondamentale. L’esperienza del casaro è ciò che conferirà unicità al Parmigiano Reggiano.
Quando il casaro lo riterrà opportuno, la forma verrà modellata con un tessuto di canapa, scolata e messa all’interno di uno stampo, che darà la forma tipica circolare che tutti conosciamo. Su ogni forma vengono poi impressi i codici identificativi del caseificio, la data di produzione e del tipo di formaggio.
La forma viene poi messa in una stanza refrigerata e girata almeno 4 volte al giorno. Viene lasciata riposare per una notte intera.
Il giorno dopo la forma di Parmigiano Reggiano viene messa in salamoia per venti giorni. Si forma così la crosta per osmosi e per il sale. Viene poi estratta e messa in grandi stanze refrigerate in attesa del tempo necessario per la stagionatura, che solitamente coincide con 24 e 36 mesi. Ho scoperto piacevolmente che il Parmigiano Reggiano stagionato 36 mesi è facilmente digeribile e adatto anche alle persone intolleranti al lattosio.
Se vi è già venuta voglia di Parmigiano Reggiano, la buona notizia è che Ciaolatte vende i suoi prodotti anche online.
- Fare un’escursione sulla Via Francigena tra papaveri e campi di grano
In queste ultime settimane non sapete quante volte mi è capitato di pensare all’importanza della natura nella vita di tutti i giorni. Avere uno spazio verde, anche piccolo, può regalare dei momenti unici tali da rendere speciale una giornata di lavoro. A Firenze non ho la fortuna di avere un giardino, per cui quando posso cerco di ritagliarmi del tempo negli spazi verdi e nei giardini della mia città.
La passeggiata lungo la Via Francigena ha avuto un significato particolare su di me. È stata salutare e rigenerante. Direi necessaria. Mi ha ricordato quando sia importante, ogni tanto, fermarsi e staccare la spina, spegnere il telefono ed evadere dalla propria quotidianità, anche solo per un pomeriggio.
Nonostante il caldo afoso che abbiamo incontrato, è stato essenziale per me circondarmi unicamente di quella natura silenziosa che è tanto difficile riscontrare in città. Il silenzio, i campi di grano, i papaveri rossi rossi, l’incontro con un signore e suo nipote che raccoglievano dagli alberi le piccole pere di stagione e le brevi salite lungo il percorso hanno reso il pomeriggio bellissimo.
Il percorso che abbiamo fatto è stato di circa tre ore, molto semplice, e ad anello. Siamo partiti dal Castello di Costamezzana, a Cella, passando per Noceto e Costamezzana paese. Dieci chilometri di pura quiete, conclusi con una bevuta in compagnia.
- Degustare le specialità tipiche della Regione
Il comune denominatore del mio weekend a Fidenza è stato il degustare le specialità tipiche della zona. Una festa di sapori che ho provato in osterie e ristoranti di Fidenza e dintorni.
Se come me volete assaggiare le prelibatezze di Fidenza, ecco qualche indirizzo utile:
- Hosteria numero 1000: situata proprio di fronte al Duomo di Fidenza, questa osteria è la soluzione ideale per chi desidera provare i piatti tipici di Fidenza in un ambiente allegro e informale. Io ho provato il tagliere di salumi e formaggi accompagnato dai classici panzerotti (gnocco fritto) e un ottimo tris di primi, tra cui consiglio quello a base di zucca.
- Km0 Ristobottega Emiliana: vicinissimo all’Outlet Village di Fidenza, questo ristorante è l’ideale per una pausa pranzo informale a base di prodotti tipici della zona. In un ambiente moderno ed accogliente, ho assaggiato i famosi anolini in brodo ripieni di carne, molto simili ai classici tortellini ma di forma decisamente diversa. Al piano terra è possibile acquistare moltissimi prodotti e portare via un ricordo enogastronomico dell’Emilia Romagna.
- Partecipare all’evento Borgo Food
Come suggerisce il nome, il blog tour “Aspettando #BorgoFood” è stata un occasione per avere un’anticipazione della quarta edizione dell’evento #BorgoFood che si terrà a Fidenza dal 5 al 9 ottobre.
Durante questi giorni sarà possibile partecipare a più di 70 degustazioni, show cooking, incontri con i produttori emiliani e conoscere più di 200 espositori delle eccellenze alimentari e artigiane. Sarà una bellissima occasione per conoscere Fidenza e le sua tradizione enogastronomica.
Dove dormire (e ri-mangiare) a Fidenza
Agriturismo Alba del Borgo: i miei colleghi ed io abbiamo avuto il piacere di soggiornare per l’intero weekend presso l’agriturismo Alba del Borgo, a circa 4 chilometri da Fidenza.
Immerso in un contesto naturalistico rilassante, lontano dai rumori della città, è la soluzione ideale per chi vuole trascorrere giornate all’insegna della tranquillità e della natura. I momenti trascorsi in agriturismo sono stati così rilassanti che ho continuato a pensarci anche a distanza di molti giorni.
Ciò che ho amato di più, oltre il contesto immerso nella natura e la cura riposta in tutti i dettagli, è stato l’amore trasmesso dai proprietari, Andrea in primis, per il proprio agriturismo.
La struttura, ricavata da un antico casolare, è un’azienda agricola certificata biologica e dispone di otto camere da letto e un ristorante che offre piatti della tradizione emiliana con materie prime di qualità e prodotti freschissimi e biologici. Ho apprezzato tantissimo la cena presso l’agriturismo, che potete provare, dal venerdì sera alla domenica a pranzo, anche se non pernottare presso l’Alba del Borgo.
Spero davvero di tornare presto!
Grazie al Comune di Fidenza per aver organizzato questo bellissimo weekend.
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