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Esistono isole in grado di scatenare il nostro immaginario e trasportarci un un’atmosfera speciale al solo pensiero. Una di queste, per me, è Maiorca, una perla del Mediterraneo dove la mia amica Giulia si è trasferita qualche anno fa. 

Maiorca fa parte delle Isole Baleari, perfetta per chi ama il clima mediterraneo tutto l’anno, perdersi in spiagge dalle acque cristalline ed esplorare paesini affascinanti. 

Avete mai pensato di vivere a Palma di Maiorca? Avete mai visitato l’isola? Sapete che cosa si mangia di buono e dove? E che cosa c’è da vedere a Maiorca?
Queste e molte altre sono le domande che ho fatto a Giulia, per un’intervista che ci dà una bella panoramica per coloro che desiderano visitare l’isola oppure trasferirvisi.



Che cosa vedere a Palma di Maiorca


21:02:00 No commenti

Vivere a Barcellona come drammaturgo e scrittore può essere un’esperienza davvero affascinante. Ce lo racconta Matteo Caniglia, vincitore del Premio Hystrio – Scritture di Scena di quest’anno con la sua opera Paesaggio estivo con allocco che ascolta.


Se vi state chiedendo che cosa ci fa un drammaturgo su Una penna in Viaggio è presto detto. Ho colto l’occasione per chiedere a Matteo il suo punto di vista sul vivere a Barcellona come scrittore e copywriter, facendomi consigliare spot culturali e artistici della città, così come alcune passeggiate da fare in Catalogna. Matteo è fiorentino come me e la sua opera teatrale è ambientata nella natura toscana. 
Quale occasione migliore per farci suggerire anche tre passeggiate in Toscana dove perdersi e respirare a pieni polmoni?

Un’intervista diversa dal solito ma utile per chi desidera trasferirsi  e vivere a Barcellona, scoprire nuovi luoghi affascinanti in Spagna e in Toscana, farsi ispirare e magari cambiare.


Matteo Caniglia

20:11:00 No commenti

 Esiste un filo sottile tra il desiderio di qualcosa e la voglia di ottenere qualcosa che si desidera. Spesso siamo condizionati dalla realtà in cui viviamo per poter raggiungere ciò che desideriamo davvero e molto spesso siamo condizionati anche dalle persone che ci circondano. Non sempre è facile pensare a ciò che può essere giusto per noi e non sempre abbiamo il coraggio di fare tutto il necessario per ottenerlo.


Vivere a Barcellona una penna in viaggio

19:21:00 No commenti

Avete mai cercato casa a Firenze? La ricerca di una casa da comprare a Firenze è un’esperienza che ho vissuto sulla mia pelle nell’ultimo anno e mezzo. Ho raccolto preziose informazioni che vorrei condividere con voi in questo articolo, concentrandomi soprattutto sulla scelta del quartiere. Ve lo anticipo: comprare casa a Firenze non è una passeggiata, ma con un po’ di sana pazienza ne uscirete ripagati e magari con un buon investimento. Prima di mettervi sul mercato e cercare il vostro immobile a Firenze, ci sono alcune valutazioni che è bene tenere in conto, vediamole insieme.


Comprare casa a Firenze: che cosa considerare


Comprare casa a Firenze: guida ai quartieri della città

20:56:00 No commenti

Avrei voluto che questo articolo profumasse di biscotti alla cannella appena sfornati, invece hanno un gusto un po’ dolce amaro. È trascorso più di un anno dall’ultimo articolo qui sul blog e in un anno sono successe, come è giusto, tante cose nella mia vita. 

Un’infinità di cose, spostamenti, cambiamenti e delusioni. 

Ci sono state cose belle, eventi e momenti piacevoli, così come sfide logoranti e difficili. 


Mi sono sentita per la maggior parte del tempo molto stanca mentalmente, poco riposata e davvero logorata. Ma nella vita è necessario guardare il bicchiere mezzo pieno delle cose ed io non ho mai smesso di farlo.


Ho cominciato questo articolo davvero tante volte, ma sentendomi per la maggior parte dei giorni immensamente schiacciata dagli eventi, è stato sempre difficile portarlo al termine ed anche capire la direzione da dargli. 

Tornare a scrivere su Una Penna in Viaggio. Mi sembra un evento importante, voglio donargli importanza. 

Dunque era fondamentale per me che le parole scritte avessero senso.


Firenze una penna in viaggio

18:26:00 No commenti

Lunedì è scattata la zona gialla in Toscana e la voglia di mangiare fuori e provare nuovi ristoranti è fortissima. 

Ecco perché ho selezionato 15 ristoranti etnici di Firenze buonissimi per immergerci in sapori esotici e fuori dai soliti schemi.

Un modo per viaggiare, almeno con i sapori e i profumi, verso paesi esotici e far vivere alle nostre papille gustative un po’ di sana gioia culinaria! 


Se non ve la sentite di mangiare al ristorante, sappiate che questi locali si sono organizzati anche per l’asporto e delivery.


Siete pronti a scoprire 15 ristoranti etnici di Firenze buonissimi che fanno  anche delivery e asporto? Allacciate le cinture, voliamo in Thailandia, Armenia, Grecia, Giappone, Venezuela e molti altri Paesi del mondo!


15 ristoranti etnici di Firenze buonissimi che fanno anche delivery e asporto


Ristoranti etnici di Firenze

18:49:00 No commenti

Il vero fiorentino leggendo questo articolo avrà due reazioni: si farà una bella risata oppure sbufferà un po’ impermalosito. 

Se siete fiorentini o se avete voglia di saperne un po’ di più di questa nostra strana razza, così amabile e allo stesso tempo così sarcastica e polemica, siete nel posto giusto!


Ecco a voi una carrellata di luoghi comuni, modi di dire e abitudini divertenti che almeno una volta nella vita hanno contraddistinto un vero fiorentino! 


Scrivetemi nei commenti la vostra reazione e aggiungete altri modi di essere fiorentino!



Sei di Firenze se modi di dire

16:59:00 2 commenti

Se siete a corto di idee regalo originali per Natale, questo articolo fa proprio al caso vostro!

Ho selezionato 15 brand emergenti italiani che vendono online prodotti davvero speciali, tutti realizzati a mano.

Sono 15 piccoli brand italiani che con cura e tantissimo amore creano i loro prodotti. Un modo per supportarli in questo delicato periodo e scoprire tantissime creazioni meravigliose.


Ecco allora tantissime idee regalo per Natale per chi cerca qualcosa di unico che possa stupire chi lo riceve e sentirsi davvero speciale.


Tutti i brand selezionati vendono online e li ho scoperti proprio così, grazie al loro modo di comunicare sui social e attraverso il loro sito web.


Scopriamo tutte le idee regalo originali per Natale da 15 brand italiani emergenti!



brand italiani emergenti


17:48:00 No commenti

Avete mai pensato di andare a vivere a Valencia o  in Spagna? Oggi siamo in compagnia di Giulia, una ragazza entusiasta e determinata che vive a Valencia da quattro anni. 

Giulia ci racconta com’è vivere a Valencia, dandoci tantissimi consigli (tutti da segnare!) su come e dove trovare lavoro, su quali sono i passaggi necessari prima di trasferirsi in Spagna, quale quartiere di Valencia è l’ideale per cominciare una nuova fase della propria vita, il costo della vita in città e tanto altro ancora. 

Le ho anche chiesto qualche spot imperdibile fuori dai classici percorsi turistici e dove mangiare un’ottima paella!


Sono grata a Giulia per la sua disponibilità e per aver messo tanta cura nel rispondere alle mie domande. Ci siamo "conosciute" per caso su Instagram e il suo entusiasmo è stato contagioso. 

Colgo l’occasione anche per festeggiare la ventesima intervista del mio progetto “Intervistando i Viaggiatori”: potete trovare tutte le interviste qui.


Se volete saperne di più della città, del suo stile di vita e da dove cominciare per vivere a Valencia e fare così una bella esperienza, questa intervista fa al caso vostro!



Valencia panorama


  • Ciao Giulia, ci racconti un po’ di te e del perché ti sei andata a vivere Valencia?


Ciao a tutti! Sono Giulia Tegas expat in Spagna, eterna curiosa e sempre in movimento. La mia avventura inizia in un paese della Brianza, Seregno. Verso la fine delle superiori iniziai a sentire una forte curiosità per vivere posti nuovi, respirare nuove culture e connettere con persone diverse. Sentivo che volevo di più, un'avventura e una nuova sfida per me. 

Ad essere sincera, a 18 anni, non avevo assolutissimamente idea di cosa volesse dire vivere all’estero per così tanto tempo, ma trasferirmi a Valencia per studi si è rivelata la migliore decisione della mia vita.

 

12:49:00 5 commenti

Lisbona è una città entusiasmante. È colorata, luminosa e vibrante. Una città in cui non mi stanco mai di tornare. Oggi vi racconto la Lisbona dall’alto, un punto di vista inedito, ma che durante un viaggio a Lisbona sono sicura avrete l’occasione di vivere più volte.

Lisbona, infatti, trova le sue origini a partire dalla collina del Castelo de São Jorge. Con il tempo si allargò fino ad occupare le valli e le alture circostanti. Oggi Lisbona si sviluppa per sette colli, racchiudendo ben 19 miradouro, ovvero i belvederi panoramici da cui è possibile ammirare Lisbona dall’alto.


In questo articolo vi faccio scoprire i miradouro più belli di Lisbona e come arrivarci. Terrazze panoramiche affacciate sui tetti arancioni della città. 

Un modo imperdibile per scoprire e fotografare Lisbona dall’alto ed entrare in contatto con una parte importante della capitale portoghese.


Siete pronti per scoprire Lisbona dall’alto? Vediamo i miradouro più belli e come arrivarci.


Miradouro Lisbona foto

12:24:00 No commenti

7 giugno 2020



Due giorni fa stavo facendo un giro in bicicletta in centro a Firenze. Erano le otto di sera e una luce calda e accogliente si faceva largo tra i vicoli e le case. Il cielo era blu intenso, e ammaliava la vista con un colore tanto limpido quanto profondo. Mentre pedalavo, mi rendevo conto di quanto questa atmosfera mi sembrasse calma e incredibilmente surreale. L’assenza di turisti e delle folle scalpitanti in questi ultimi mesi ha reso la città silenziosa e bellissima. 
Mi sono fermata in piazza Santa Croce per scattare qualche foto, erano mesi che non ci passavo, e al tramonto gruppetti di bambini di circa sei anni giocavano a pallone. Mi è sembrato un evento così straordinario in un contesto a me così noto e familiare.
Presa dall’entusiasmo ho raggiunto poi Piazza della Signoria. 
Anche lì c’era pochissima gente e ho notato particolari a cui mai avevo fatto caso prima. Uno stemma luccicante su una mattonella, un disegno sul pavimento…
Pedalando con la mia bici celeste mi sentivo euforica, avevo la città ai miei piedi, sentivo di poter andare ovunque. 
Pochi secondi dopo ho preso una discesa e mi sono resa conto che la mia bici stava andando davvero veloce, troppo veloce. 
In una frazione di secondo mi sono trovata per terra completamente stordita e dolorante.
Non avevo più gli occhiali, la borsa che tenevo a tracolla era balzata metri più avanti, la bici mi era caduta addosso, l’avambraccio mi bruciava e sentivo un dolore tremendo sull’interno coscia sinistro. 
Una ragazza un po’ esitante mi ha raccolto gli occhiali, il mio ragazzo mi ha tolto la bicicletta da sopra le gambe e piano piano mi sono alzata.
Lo spavento e l’effetto sorpresa della situazione sono stati così violenti che poco dopo ho avuto un mancamento. La vista si è offuscata all’improvviso e la testa ha cominciato a girare. Mi sentivo completamente venire meno.

Che cosa stava succedendo? Possibile che una caduta in bicicletta potesse avere questo effetto su di me? Carlotta, forza riprenditi- mi dicevo, incredula. 

Il mio ragazzo cercava di minimizzare l’accaduto, sortendo in me l’effetto opposto. Mi agitavo sempre di più, non capivo cosa stesse succedendo, mi mancava il respiro. Vedevo tutto nero. 

È stato un passante che, vedendomi per terra, si è fermato, mi ha sentito il polso e mi ha detto “È normale tu ti senta così, è lo spavento. Adesso respira. È normale sentirsi così”.

 Ãˆ normale sentirsi così.

È bastato sentire quella frase che il mio cuore piano piano è tornato al ritmo normale. È normale sentirsi così. Non sta succedendo niente. È perfettamente umano.

Questa sensazione di totale sopraffazione è stata una costante nei mesi precedenti, nei mesi in cui eravamo tutti in quarantena, mentre fuori casa stava succedendo l’imprevedibile.

Mi ricordo benissimo, quando, dopo circa un mese di lockdown lessi in un articolo che era perfettamente normale sentirsi sopraffare da quella situazione.

Perché, fino a quel momento, nessuno ce l’aveva detto?

Mi ricordo che i primi tempi di quarantena i miei conoscenti, ed io compresa, eravamo vittime di un effetto sorpresa di questa situazione.
Vi ricordate quando dai balconi sentivamo gli applausi?
Quando cantavamo “Azzurro”? 
Dopo circa due settimane, regnava il silenzio.

Tutti noi, dopo due settimane circa, avevamo capito che la situazione era più tosta del previsto e come per magia tutta quell’adrenalina incamerata nei giorni precedenti stava svanendo. 
È lì che il senso di sopraffazione ci ha invaso tutti. 
È in quel momento che ci siamo sentiti tutti mancare.

Mi ricordo perfettamente i messaggi di una mia amica in cui mi raccontava di non riuscire a fare niente per tutto il giorno. Era nel panico. 
Io le dissi che era perfettamente normale sentirsi così.

Quelle parole, sia a me che a lei, valsero come una legittimazione a sentirsi in un modo totalmente straordinario, al di fuori del normale. Come se quelle sensazioni così eccezionali, totalmente improvvise e ingestibili fossero normali, umane e comuni a tutti. 
Saperlo ha avuto un effetto spiazzante.

È stata quella la mia chiave di sopravvivenza. È stato sapere di star vivendo qualcosa di umano e condivisibile che mi ha calmata e successivamente fatto reagire.


L’imprevisto, lo straordinario, l’evento unico, può stravolgerci e la sensazione di non avere assolutamente niente sotto controllo è umana.

Non capita soltanto a me, o soltanto a te. Capita a tutti e va bene così.



Libro del mese: The Chain di Adrian McKinty.

Serie tv del mese: Homeland

Piatto del mese: Ficattola con crudo, pecorino e carciofini sottolio 

Mood del mese: La nuova normalità, non Ã¨ poi così normale.


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18:13:00 No commenti
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Ciao sono Carlotta! Da Firenze con un sogno nel cassetto: viaggiare, raccontare, fotografare.
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