Che cosa fare a Minorca fuori stagione: il mio itinerario.

E se vi dicessi Minorca fuori stagione? 
Che cosa vi verrebbe in mente? Quando ho deciso di partire per l’Isola di Minorca in primavera non avevo idea di che cosa avrei fatto né di che cosa avrei visto. Ero felice di esplorare un’isola tanto amata da molti e bistrattata da alcuni. 

Mi sono regalata due giorni e mezzo all’insegna del relax e della scoperta di un’isola che mi ha sorpreso per i suoi incredibili paesaggi, la silenziosa eleganza e la cura nei piccoli dettagli. Un’isola che ha saputo mantenere nel tempo la sua vera essenza, fatta di pace e tranquillità. 

Sant Lluis, Minorca

Perché partire per Minorca fuori stagione?

1) I prezzi: decisamente più bassi rispetto all’estate. Pensate che io ho comprato il mio volo da Barcellona A/R a solo 24 euro, (la settimana di Pasqua costavano 300 euro!). È stata proprio l’offerta di Ryanair a farmi decidere di partire. 
Anche il mio alloggio a Mahón non è costato tanto, complice proprio la bassa stagione.

2) La tranquillità: passeggiare per le stradine di Mahón, perdersi tra i colori di Ciutadella o nella natura incontaminata vicino Sant Luis è stato magico proprio perché ero immersa in una tranquillità quasi surreale. 
Il silenzio dei paesaggi, le persone del luogo incredibilmente socievoli e rilassate, i ristoranti poco affollati hanno reso distensiva ed irripetibile tutta la vacanza. 

3) I luoghi inediti: sono certa che se avessi visitato Minorca in alta stagione non mi sarei soffermata ad apprezzare molti dei luoghi visitati, prediligendo le spiagge. 
Nulla di male, per carità, ma visitare Minorca in primavera mi ha permesso di assaporare a fondo la vera essenza dell’Isola, quella di tutti i giorni. 
E di questo non posso che ritenermi fortunata. 
Vi sono, inoltre, moltissime attività all’aria aperta che si possono fare a Minorca, come ad esempio i percorsi di cicloturismo oppure quelli dedicati all’enogastronomia. 

Da sapere prima di partire per Minorca in primavera:

Mulino a vento Sant Lluis Minorca
  • Il vento: Minorca è anche detta l’Isola del vento. E che vento! Ovviamente varia a seconda delle giornate, ma mettetelo assolutamente in conto. Pensate che il primo giorno ho dovuto comprare un maglione di lana in più dal freddo che faceva. Poi fortunatamente è spuntato il sole a rendere più piacevole la giornata. Vi consiglio comunque di portare una giacca anti-vento ed una sciarpa.

  • I mezzi di trasporto: le linee principali degli autobus sono tutte attive e puntuali. L’Isola è collegata benissimo e se decidete di non noleggiare un auto, non avrete comunque problemi per spostarvi da un paese all’altro. L’unico inconveniente, fino al mese di maggio, è che le linee di autobus che raggiungono le spiagge sono inattive. Anche dall’aeroporto direzione Mahón vi è un autobus che passa circa ogni 25 minuti. [Costo meno di 3 euro]. 
  • Ristoranti e negozi aperti: nonostante la bassa stagione non mancano ristoranti e caffè dove mangiare bene, così come i negozi dove fare acquisti. Ciò che mi ha piacevolmente sorpreso è l’assenza di negozi turistici carichi di souvenir che trasformano una cittadina in una meta omologata a tante altre. Al contrario, sono molte le attività commerciali locali dove poter fare un regalo originale e ricercato.

Il mio itinerario di due giorni a Minorca:

Primo giorno: alla scoperta di Ciutadella, il paesino dai colori pastello

Ciutadella è la seconda città più importante dell’Isola di Minorca, meta di punta durante la stagione estiva e punto di riferimento dell’isola per la sua animata vita notturna. 
Situata a nord dell’Isola, Ciutadella regala ai suoi visitatori scenari da cartolina grazie al susseguirsi continuo di casette colorate che caratterizzano il centro storico medievale. 




Ciutadella è perfetta da visitare a piedi, così da apprezzarne i dettagli ed i colori incantevoli che la contraddistinguono.
L’insieme dei colori delle case illuminate dal sole è qualcosa di poetico: rosa, arancione, giallo ocra, azzurro e bianco. 
Le sue strade sono strette ed ognuna regala uno scorcio suggestivo ed estremamente rilassante. Perdetevi nei suoi vicoli ed assaporate quell’atmosfera incantata che forse solo un’isola può regalare. 

Le piazze dell’isola, come Plaza Nova, così come alcune delle strade principali sono animate da ristoranti e negozi dove fare una pausa se il vento è troppo forte. 
Suggestiva e davvero da non perdere la Cattedrale di Santa Maria in stile gotico catalano risalente al XIV secolo proprio in centro città, così come la piazza più importante di Ciutadella, Plaza del Born. Quest’ultima è ariosa ed elegante grazieai palazzi che la incorniciano e all’affaccio sulla laguna invasa da barchette di pescatori.




Per una sosta culinaria non perdetevi il Mercato alimentare in Plaza de la Llibertat costeggiato da ristoranti caratteristici dove gustare i piatti tipici minorchini.
Come arrivare a Ciutadella: per chi come me non ha noleggiato l’auto, consiglio di arrivare a Ciutadella con la linea degli autobus: puntuale e davvero ottima.
Per quanto riguarda gli orari del bus potete consultarli o direttamente alla stazione degli autobus di Mahòn oppure online al sito. 
[Andata e ritorno da Mahòn a Ciutadella 10 euro.]

Secondo giorno: Mahón e un tuffo nella natura a Sant Lluis

Il secondo giorno l’ho dedicato alla scoperta del paesino di Mahón, dove ho dormito per tutta la vacanza.
Il paesino di Mahón, forse complice la bassa stagione, è caratterizzato da ritmi lenti e composti, spensieratezza e calma costante. I locali girano in bicicletta o a piedi, sono abituati al vento perenne, trovandolo quasi piacevole e amano perdersi in chiacchiere sulla loro amata isola
Mahòn è caratterizzato da un centro storico con negozi tipici sia di alimentari che di abbigliamento (numerosi quelli che vendono le tipiche calzature minorchine, le abarcas) le sue strade sono un sali-scendi tra vicoli dipinti di bianco e piazzette dal fascino incredibile. 





E poi il porto. Mi immaginavo un porto sgangherato, invece ho trovato un paesaggio da cartolina punteggiato da casette in lontananza divise soltanto dal mare. Proprio al porto vi sono molti ristoranti dove mangiare i piatti tipici della zona. Presto dedicherò un articolo proprio sulla cucina dell’Isola di Minorca.


Durante il weekend viene allestito il famoso Mercado del Pescado, un mercato del pesce coperto arricchito da una zona dove mangiare non solo pesce, ma anche tapas in un contesto davvero caratteristico. 
Vi consiglio di perdervi tra i vicoli di Mahòn, uscendo magari anche dal centro cittadino ed assaporare i suoi ritmi lenti e spensierati.
Io di questo paese ricorderò i bellissimi colori, la cura dei dettagli e la sua non ostentata eleganza. 

Direzione Sant Lluis:
Dopo una mattina dedicata alla visita di Mahón, ho preso l’autobus direzione Sant Lluis, un paesino a soli 2 chilometri da Mahón, famoso per la sua vicinanza a splendide spiagge e percorsi nel verde. 
Purtroppo a causa del forte vento, non sono potuta andare in spiaggia (un’ottima scusa per tornare a Minorca!), così mi sono dedicata alla scoperta di questo paesino che, a prima vista, ha davvero poco da offrire ai suoi visitatori. 

Fortunatamente non mi sono data per vinta, così insieme alla mia amica abbiamo cominciato ad addentrarci tra le sue stradine immerse nella natura. 
Di Sant Lluis ricorderò sempre due cose: il bianco accecante che caratterizza tutti gli edifici, dalla chiesa della città, ai mulini a vento, alle case, e la natura incontaminata che lo circonda. (le prime due foto del post sono proprio di Sant Lluis).
Sant Lluis, infatti, regala scenari unici ma solamente se si ha la voglia di esplorarlo a fondo. A prima vista, infatti, appare unicamente come un paesino con poche vie e niente più. 

Vagando tra le sue bianchissime strade, abbiamo scoperto che Sant Lluis è noto per i suoi percorsi ciclo-turistici immersi nel verde. 


Noi abbiamo intrapreso il Camì des Consell che ci ha permesso di ammirare la natura in fiore di Minorca arrivando, volendo, fino al mare. Essendo bassa stagione il sentiero ad un certo punto si interrompeva, altrimenti dopo qualche chilometro saremmo arrivate sino alle spiagge più belle di San Lluis. Davanti a noi la tipica vegetazione minorchina, brulla ed in fiore allo stesso tempo.
Non vi è unicamente il Camì des Consell, San Lluis offre numerose passeggiate di differenti difficoltà e lunghezza che hanno in comune le bellezze naturalistiche dell’isola.


Ciò che mi ha stupito dell’Isola di Minorca è quanto abbia da offrire nonostante non fosse estate. Oltre alle sue cittadine, così poetiche e suggestive, Minorca offre tantissimo anche dal punto di vista naturalistico ed enogastronomico.
È un’isola in grado di soddisfare anche il turista più esigente e che secondo me vale la pena di visitare, in qualsiasi stagione. 

Spero il mio post possa esservi utile, se avete domande scrivetemi qui oppure sui miei social.

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3 commenti

  1. Sembra carinissima, complimenti per le foto!
    Sono stata a Maiorca anni fa e mi piacerebbe vedere anche Minorca, magari in bassa stagione come hai fatto tu per godermi meglio cittadine e paesaggi :) a Maiorca ci sono stata in pieno agosto e c'era il delirio nelle zone più turistiche (spiagge e calette comunque meravigliose!).

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    Risposte
    1. Ciao Diletta,
      sì penso che queste isole così prese d'assalto durante l'estate siano perfette in bassa stagione. Io ho trovato una pace indescrivibile e mi piacerebbe tantissimo tornare! :D
      Un abbraccio

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  2. Ciao a tutte, confermo visitare Minorca e Maiorca in bassa stagione per me si è rivelata la scelta azzeccata. Certo, mancano i bus, ma abbiamo noleggiato un'auto su www.tinoleggio.it . Tra volo con Raynair, noleggio, e hotel abbiamo speso circa 500 euro. Mi avete fatto venir voglia di tornare.

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