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Come creare un taccuino da viaggio 

Creare un taccuino da viaggio è sempre stato uno di quei propositi creativi che non ho mai avuto occasione di mettere in pratica. Ho sempre pensato ci volesse un talento incredibile per creare collage di disegni, parole e fotografie che potesse avere un senso. Grazie al cielo sabato scorso sono stata smentita.
Da pochissimi mesi mi sono avvicinata agli acquerelli e ho scoperto un universo colorato che, abbinato a buona musica di sottofondo, è in grado di trasportarmi in un’atmosfera totalmente rilassata e di pace. Come un mondo a parte.
Fin da bambina mi è sempre piaciuto disegnare, fotografare, creare. Immaginatevi associare questo mondo, fatto di istinto e creatività, alla dimensione del viaggio. 

Credit: @a.aradilla
20:17:00 3 commenti
All’inizio del 2017 avevo sempre una canzone in testa. 
Appena la facevo partire su Spotify l’unica cosa a cui pensavo era: “Questa canzone l’ascolterò quando vivrò a Barcellona, quando sarà primavera e avrò la finestra aperta per ascoltare i rumori della città e far entrare un po’ d’aria dentro casa”. 

Era gennaio e non avevo idea che sarei partita davvero per Barcellona e che ci sarei rimasta fino all’arrivo dell’estate.

Era una canzone mi ispirava una sensazione di spensieratezza, quella che talvolta mi colpisce quando la giornata sta per concludersi, verso le sei di sera, ed i pensieri della mattina si affievoliscono senza che me ne accorga.


Quando mi sono trasferita a Barcellona ed è arrivata la primavera, quella canzone non l’ho mai ascoltata. 
Forse me ne ero dimenticata, o forse mentre era il suo turno sulla playlist, non ci ho mai fatto caso.

Eppure, non appena decisi di tornare a Firenze, mi è subito tornata in mente.
12:32:00 No commenti

A volte mi interrogo sulla natura umana e di tutti quei bei discorsi che facciamo ma che poi non mettiamo mai in pratica.
Quante volte abbiamo sentito dire: “La vita è una. Vivila al meglio!”, “Non ti lamentare sempre, fai ciò che ami, insegui le tue passioni!”. Ok, è tutto molto bello. 
Ma una volta chiuso il discorso o lo smartphone dove le abbiamo lette, torniamo tutti alla nostra routine. 

Quanti mettono in pratica quei mantra pieni di buoni propositi?

Cambiare la nostra consolidata quotidianità non è difficile , è che ci fa una fatica pazzesca!

Ormai siamo abituati a tutto. 
Dalla sveglia, al lavoro con i suoi alti e bassi, ai soliti amici che magari ci annoiano un po’, ai soliti discorsi, le solite uscite, i soliti posti, fino alla solita buonanotte puntuale alla stessa ora, o quasi. 

La maggior parte di noi è annoiata. Annoiata dalla propria vita. 
Ci ripetiamo che “è un periodo un po’ così”, “prima o poi passa”, “dai, il weekend è vicino!”, “dai, che l’estate è vicina”. 
Un costante rimandare al futuro, un futuro prossimo, talvolta improbabile, talvolta deludente.

È così difficile mettere tutto in discussione e provare a cambiare davvero?
Certo che lo è. Mettere TUTTO in discussione è difficilissimo. Implica un esame di coscienza non da poco. 
Implica capire davvero se siamo felici. 
Non domani, non nel weekend. Adesso. Ieri.
Non credo che potremmo mai essere felici costantemente, (sai che noia!), ma nemmeno sperarlo senza fare nulla per cambiare.

E, bada bene, non parlo di cambiamenti radicali, (quelli sì che fanno paura…quelli sì che ti fanno sentite vivo! quelli sì che sono bellissimi!), parlo di piccoli cambiamenti che ci potrebbero far stare meglio.

Troppo spesso scegliamo di seguire la nostra felicità dopo un evento traumatico che si scaglia contro di noi. È quasi sempre necessario un imprevisto grave per farci cambiare direzione in meglio e fare qualcosa per noi stessi, come se volessimo "riequilibrare" le cose. Ci rendiamo davvero conto di ciò che abbiamo e di ciò che potremmo avere, quando stiamo per perderlo. Non può essere così. Non deve essere così.

Facciamo un gioco: hai in mente qualcosa che potrebbe farti stare bene in questo istante? Falla!
Che cosa ti frena?
I tuoi doveri? Quelli fanno parte del pacchetto, ma non devi rinunciare a tutto in nome di quelli. 
Per una volta puoi concederti di sgarrare e fare quello che ti pare. Mica sempre, solo adesso.

Ora che hai provato l’emozione di poter rendere realizzabile un tuo desiderio, che cosa ne pensi se la tua vita fosse vissuta interamente in nome della tua felicità?

Pensaci un attimo. 
Non sto parlando di una vita egoista, sto parlando di una vita che ti rende felice. Che non ti fa aspettare il weekend per 5 giorni a settimana. Che non ti fa sospirare costantemente pensando “ai bei tempi andati!”.

Che vita vorresti?

Pensaci un momento. 
Pensaci sul serio.
Cavolo, stai sentendo un formicolio lungo la schiena? 

È il brivido della possibilità.

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[Un post un po' diverso- uscito di getto- spero non retorico- spero sobbalzante per tu che stai leggendo e ti senti un po' annoiato].

Leggi anche: Vado un mese a Barcellona e non vedo l'ora. 

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18:47:00 3 commenti
Ci sono post che non avrei mai pensato di scrivere, questo è uno di quelli.

È difficile per me scrivere sul blog le mie emozioni e renderle pubbliche. Le emozioni vere. Quelle che di solito confidi ad un amico.

È difficile per me espormi. 

Vorrei che il mio blog fosse un luogo dove, non solo racconto le esperienze che faccio e i posti che visito, vorrei che fosse un luogo di incontro.
Mi piacerebbe avere quella confidenza con il lettore tale da non aver paura nel dirgli ciò che sento.

Eppure non ce la faccio. 

Ho sempre pensato che donare i propri pensieri sia un regalo grande da fare. E così come trovare una persona con cui confidarsi è immenso per me. 
È immenso ricevere, quanto dare.

Quindi, espormi con qualcuno che non mi conosce e che non conosco, cavolo se fa paura!

Eppure, ultimamente, io sento di voler dare di più.


18:30:00 4 commenti
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Ciao sono Carlotta!

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